caro Babbo Natale… io ti aspetto. Quando ero piccola non sbagliavi un colpo. Sapevi esattamente tutto: nome, cognome, indirizzo e persino il piano di dove abitassi. Io continuo a scriverti. Ogni anno è sempre bello trovare dei pacchetti sotto l’albero. Quest’anno sono stata brava. Ho comprato le mele, le gardenie, le stelline e persino i panettoni. Lo so, le cose si fanno col cuore e senza chiedere nulla in cambio…ma siamo pur sempre umani… Eppure ho dato anche del mio, ho donato il sangue e anche una goccia in più del mio liquor per la ricerca e, ti assicuro, è stata una delle cose più dolorose mai provate. La metteresti una cura sotto l’albero di ogni bambino malato? Sotto al mio anche no: non ne ho così bisogno e ho imparato a convivere con questa malattia. Ma loro…caspita, loro si meritano una vita meravigliosa. Io li vedo in ambulatorio, con le loro mamme, apparentemente serene e gioiose. Ecco… una cura sarebbe il regalo più bello che possano ricevere, magari non per correre una maratona intera, ma per stare in piedi sulle loro stesse gambe ecco… quello sì.
fai come Alessandra, scrivici.